il Progetto
Tebe dalle sette porte chi la costruì? si chiedeva Bertold Brecht in una poesia famosa.
Analogamente, noi ci chiediamo come è possibile dare corpo e voce alle lingue d’Europa e alla
varietà dei modi in cui le persone che vivono oggi e hanno vissuto nel passato sul nostro continente
comunicano. Come possiamo riconoscere, descrivere, e conservare le lingue nel loro rapporto
dinamico con la storia del nostro continente? Chi ‘possiede’ la lingua, e in quali forme? Lingue
nazionali, ufficiali, lingue popolari, lingue di minoranza, lingue volgari, dialetti, creoli e grammelot
sono davvero i modi in cui le lingue si manifestano? Che cosa esattamente abbracciano queste
categorie e sono adeguate per classificare i mille modi in cui avviene la comunicazione umana?
Quali memorie lasciano le lingue negli oggetti e nel paesaggio?
RISONANZE di IERI e di OGGI
LINEA DEL TEMPO
La linea del tempo serve a visualizzare i momenti più importanti nella storia delle lingue d’Europa e a collocarli nello spazio e nel tempo. Tutte le tracce del Diffuseum sono presenti sulla linea del tempo, insieme a molto altro. Scegliete un intervallo di tempo o una data per esplorare le tracce delle voci e delle lingue di quel periodo.
IL DIFFUSEUM delle Voci d’Europa
Benvenuti nel nostro museo diffuso, il Diffuseum dove potete visitare luoghi e scoprire oggetti sparsi per tutto il territorio dell’area europea e mediterranea: sono le tracce delle voci d’Europa, testimonianze di diverse culture linguistiche che conservano la memoria delle lingue che hanno risuonato e risuonano in Europa. Le tracce sono localizzabili sulla nostra mappa e lungo la linea del tempo. Interrogate il nostro potente motore di ricerca, che vi consentirà di orientarvi fra date, luoghi, lingue, categorie e concetti astratti per iniziare ad esplorare il mondo delle lingue e per costruirvi un percorso personale seguendo i vostri interessi e curiosità.
CALLIOPE - MARCO POLO
Unitevi a noi nel nostro viaggio nel mondo delle lingue d’Europa. Il quartier generale del progetto ospita anche una mostra permanente: si trova all’interno dell’Università di Roma La Sapienza, presso l’edificio Marco Polo (Circonvallazione Tiburtina, 4).