PROGETTO
Tebe dalle sette porte chi la costruì? si chiedeva Bertold Brecht in una poesia famosa.
Analogamente, noi ci chiediamo come è possibile dare corpo e voce alle lingue d’Europa e alla varietà dei modi in cui le persone che vivono oggi e hanno vissuto nel passato sul nostro continente comunicano. Come possiamo riconoscere, descrivere, e conservare le lingue nel loro rapporto dinamico con la storia del nostro continente? Chi ‘possiede’ la lingua, e in quali forme? Lingue nazionali, ufficiali, lingue popolari, lingue di minoranza, lingue volgari, dialetti, creoli e grammelot sono davvero i modi in cui le lingue si manifestano? Che cosa esattamente abbracciano queste categorie e sono adeguate per classificare i mille modi in cui avviene la comunicazione umana? Quali memorie lasciano le lingue negli oggetti e nel paesaggio?
Per rispondere a queste domande EUROTALES affronta le lingue raccogliendo dati dal basso: questo metodo è alla base del Museo e del Laboratorio di ricerca sul quale si fonda.
Le persone, così come gli oggetti, costituiscono il corpo della lingua, perché conservano una stratificazione di lingue sovrapposte più o meno armoniosamente le une sulle altre. Allo stesso modo, i territori in cui viviamo rivelano le lingue che li hanno abitati nel tempo, le quali hanno lasciato tracce della loro presenza negli oggetti, nei paesaggi e nelle tradizioni. I nostri corpi tangibili ospitano il patrimonio culturale immateriale della lingua, così come i paesaggi, urbani o rurali le conservano.
Distinguere il materiale dall'immateriale non è un compito facile, e costituisce il senso del nostro museo.
EUROTALES rappresenta le lingue d'Europa attraverso tre collezioni: RISONANZE, TRACCE e PIETRE MILIARI, e il DIFFUSEUM. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a realizzare forme di rappresentazione che permettano di rendere conto della vita delle lingue anche quando non hanno né un nome né un canone, tramite:
(a) le biografie linguistiche individuali, che mostrano la natura multilingue degli individui e delle comunità;
(b) le memorie delle lingue legate ad oggetti materiali e sparse sul territorio nel corso del tempo;
(c) una linea del tempo che ordina le pietre miliari che puntellano la storia delle lingue europee dal VI al XXI secolo.